La storia di un blog di tecnologia italiano: GExperience.it

Andrea Zanettin
8 min readFeb 28, 2021

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Oggi, nel 2021, scrivo come freelance per alcune delle realtà più importanti del mondo tech in Italia. Tuttavia, prima di riuscire a entrare in questo mondo, ho bazzicato per un buon periodo di tempo, “facendomi le ossa”, in un blog che qualcuno potrebbe ricordarsi: GExperience.it (in precedenza “Google Experience”). Attualmente, provando ad accedere al sito Web, si trova la pagina di Apache2. Inoltre, su Google sono essenzialmente spariti tutti gli articoli pubblicati sul portale, compresi i miei quasi 400 contributi. Trattandosi di una parte, seppur “breve” e di transizione, della mia vita, non posso dunque fare a meno di “rendere omaggio” a quella realtà, realizzando questo contenuto e facendo in modo che anche coloro che in futuro cercheranno “gexperience.it” sui motori di ricerca possano trovare qualcosa di concreto.

Che cos’era GExperience.it (prima “Google Experience”)

Parto con una premessa: tutto ciò che è presente in questo articolo è frutto di ricordi e interpretazioni personali atte a raccontare quanto da me vissuto contestualmente all’esistenza del progetto e quanto andato perso con la “fine” del portale. Le informazioni potrebbero dunque contenere “inesattezze”, dovute al tempo passato, o non trovare tutti d’accordo. Inoltre, non sono probabilmente la persona che ha partecipato più tempo a quel progetto, anche se ritengo di averlo “vissuto” per un periodo sufficiente a descriverlo.

Il nome del portale era praticamente autoesplicativo: Esperienza Google. Il blog trattava dunque principalmente il mondo dei dispositivi Android, focalizzandosi su quanto offerto dall’azienda di Mountain View. Tra l’altro, gli utenti più “smanettoni” a volte fanno riferimento al pacchetto di applicazioni Google con il termine “gExperience”. Il portale risultava dunque “figlio” della storica era Nexus, che sicuramente gli appassionati che seguono il settore da un po’ di tempo ricorderanno con nostalgia. Qui iniziano a delinearsi i motivi che hanno portato all’inevitabile declino di quella realtà, fatta di appassionati che non guadagnavano praticamente nulla, se non esperienza, dal portale. Infatti, l’ultimo prodotto della succitata serie, ovvero Nexus 6P, è uscito nel lontano 2015. In seguito sono arrivati i Pixel e qualcosa di interessante è stato fatto da parte di Google, ma inevitabilmente la “magia” degli anni d’oro è andata persa.

Nel 2021 il modding non è più ai fasti di un tempo, anche se una fetta di pubblico affezionato ovviamente è rimasta. Pensate che su GExperience si parlava molto di Custom ROM, tanto che ricordo la presenza di alcuni articoli dedicati alla XTraSmooth, da installare su dispositivi come Moto G 2013 o più avanti su Nexus 5. Su YouTube permane un video in cui un giovanissimo Nicolò Cumerlato, oggi noto YouTuber, recensisce proprio la succitata ROM. Era il 2 febbraio 2015. Come dimenticare poi il classico flash delle factory image, nonché le “corse” a installare l’ultima Developer Preview rilasciata da Google (quelle si fanno ancora oggi, visto quanto accaduto recentemente con Android 12, sia chiaro). GExperience era questo: un gruppo di appassionati che seguiva il mondo del sistema operativo del robottino verde per filo e per segno, tutto con l’unico fine di alimentare la propria passione e, al contempo, cercare di informare gli utenti. Nessuno guadagnava realmente dal progetto: i numeri erano troppo bassi e il Web non era esattamente diffuso come oggi. Tuttavia, la community che apprezzava i contenuti era “viva”, nonché pronta a criticare quando qualche contenuto risultava “controverso” (come il mio pezzo su CiaoOS, la “personalizzazione software” di Stonex, in cui cercavo di trarre qualcosa di buono dal progetto).

L’aria che si respirava era incredibile e Nicolò e io, due diciottenni alle prese con il primo “progetto”, eravamo più motivati che mai a portare avanti il portale, tanto che, appena tornati a casa dalla classica mattina da studenti delle superiori, ci mettevamo subito a realizzare contenuti. Io scrivevo, lui registrava i video. Ricordo ancora l’emozione di quando, completamente ignari di quanto i nostri lavori stessero diventando sempre più “professionali”, ritrovammo le prime news di GExperience all’interno del “circuito” Google News (la sezione “Notizie” di Google, per intenderci). Chiaramente i numeri erano ancora bassi, ripensandoci oggi viene da sorridere, ma per noi si trattava di un riconoscimento incredibile, dato che non avevamo mai nemmeno lontanamente pensato al fatto che qualcosa fatto per passione potesse raggiungere determinati obiettivi. A un certo punto, il canale YouTube riuscì a entrare nel “circuito” di Tom’s Hardware, che per l’epoca era un altro traguardo importante. Ironico il fatto che, nel 2021, uno degli unici riferimenti legati a GExperience relativamente ai grandi portali di tecnologia si trovi proprio sul forum di Tom’s Hardware. Tra l’altro, si fa riferimento a un mio articolo che poi venne trasposto anche in video. Sì, ricordo praticamente tutto: la nostalgia di quei tempi spensierati è elevata, nonostante io e Nicolò non siamo dei “vecchi”, anzi (siamo nati nel 1998).

In ogni caso, GExperience era un portale che cercava di realizzare principalmente contenuti originali. Sul forum di OnePlus si possono trovare riferimenti a una guida che spiegava come riportare in vita OnePlus One dopo che era finito in brick, mentre in un portale per gli appassionati Xiaomi coloro che disponevano di un Redmi Note 2 utilizzavano il nostro tutorial relativo all’installazione della recovery TWRP. Ricordo che si trattava di tempi in cui Xiaomi non era ancora presente ufficialmente in Italia, dato che si fa riferimento al 2015 e l’evento di approdo nel nostro Paese, a cui ho partecipato personalmente, risale al 2018. Un terzo esempio è la presenza di un riferimento alla mia guida su come installare Debian su un tablet Android in un forum di appassionati Linux. Per il resto, troviamo citazioni sui forum di portali come TuttoAndroid. Insomma, GExperience era un nome che, per quanto piccolo, bazzicava tra gli utenti più “smanettoni” dell’epoca. Questo generò l’interesse di alcune realtà, che iniziarono a inviare prodotti per le recensioni, ovviamente da restituire e semplicemente a titolo di “conto visione”. In parole povere, non si guadagnava nulla: sto sottolineando questo aspetto più volte perché qualcuno probabilmente non si rende conto del fatto che in questo settore molte persone hanno fatto una “gavetta” di questo tipo, senza nemmeno immaginare, perlomeno inizialmente, di riuscire poi a trasformare il tutto in un lavoro.

Tornando a GExperience, tra le recensioni che ricordo con più emozione troviamo quelle legate ai dispositivi Lenovo, che non mancavamo prontamente di recensire. Come dimenticare inoltre i focus fotocamera, come quello in cui io e Nicolò provavamo la qualità registrazione di Nubia Z11 Max. Ovviamente questo mentre ci recavamo alla prima lezione universitaria di prova, utile per cercare di comprendere dove proseguire gli studi dopo le superiori. In ogni caso, su GExperience le recensioni riguardavano molti prodotti. Ricordo con piacere la review di Super Mario Run, registrata letteralmente con il buon Nicolò, che mi scuserà per aver raccontato questo aneddoto, inginocchiato sulla poltrona di casa mia perché non avevamo spazio. Non mancavano poi i test di dispositivi come powerbank, smartwatch e TV Box. Avevo persino una “rubrica”, inventata totalmente da me, chiamata “Ti ricorda qualcosa”, in cui “analizzavo” i videogiochi mobile che assomigliavano molto a dei titoli tripla AAA. Per raggiungere gli appassionati con questi contenuti, avevamo inoltre creato dei canali social, che tra l’altro ho anche aiutato a “gestire” per un certo periodo.

Insomma, potrei stare qui una vita a raccontare che cos’era GExperience e cosa significava per me, ma risulterebbe ridondante. Ci tengo tuttavia a mettere nero su bianco tre episodi interessanti relativi a quell’avventura, che ho lasciato nel 2017 per approdare in realtà di altra portata, ma che ha comunque rappresentato una parte della mia vita che ricordo con piacere, dato che si tratta essenzialmente dei miei primi passi in questo mondo. Il primo episodio è relativo all’inizio della mia “collaborazione” con GExperience. In un parchetto fuori scuola, dopo una classica giornata di lezioni alle superiori, Nicolò, che già in quel periodo pubblicava video su YouTube per diletto, mi disse che un gruppo di ragazzi gli aveva chiesto di partecipare a un “progetto tecnologico”. Da lì aveva iniziato a realizzare contenuti per GExperience e mi disse che cercavano qualcuno che li aiutasse. Conoscendo la mia passione sia per la tecnologia che per la scrittura, mi propose di realizzare articoli per il blog. Questa era essenzialmente la natura di GExperience: tutto si faceva per passione e, se qualcuno si dimostrava “in gamba”, poteva entrare a far parte del “progetto”.

Il secondo episodio interessante relativo al blog è l’intervista a Francesco Facchinetti e Vanni Casari, che all’epoca era il Product Manager di Stonex One. Come visto in precedenza, in quel periodo GExperience rappresentava una realtà italiana che strizzava l’occhio agli utenti più “smanettoni” e si trattava dunque di un “terreno fertile” per Stonex, dato che quest’ultima mirava a realizzare la sua personalizzazione software CiaoOS. Oggi quell’intervista è irreperibile, non ho idea di che fine abbia fatto, ma quantomeno la recensione dello Stonex One è ancora online, così come il resoconto dall’evento di presentazione. Sappiamo tutti poi com’è andata la vicenda Stonex One, ma sicuramente ricordo con nostalgia quel periodo, in cui un buon numero di persone sperava che finalmente si potesse riuscire a realizzare qualcosa di concreto in ambito smartphone anche in Italia.

Il terzo e ultimo episodio riguarda invece quella che penso sia stata l’unica sala stampa a cui GExperience è riuscita ad accedere. Mi riferisco alla Milan Games Week del 2016, in cui io e Nicolò riuscimmo a farci accreditare come Blogger, visto che il blog stava andando tutto sommato “bene”. Conservo ancora con nostalgia il “pass”, che all’epoca per noi rappresentava un sogno. Andammo in treno a Milano e fu un’esperienza fantastica, tanto che riuscimmo a portare a casa anche delle interviste interessanti. Ricordo una “chiacchierata” con i rappresentanti di redBit Games, che in quel periodo stava lanciando Pocket Rush. Pensate che intervistammo, senza sapere chi fosse, Simone AKirA Trimarchi, che all’epoca lavorava proprio per redBit Games come Digital Marketing Manager. Insomma, oggi GExperience non esiste più, ma porterò per sempre nel cuore queste esperienze. D’altronde, la passione per la tecnologia è agli stessi livelli di quel periodo.

Se volete vedere com’era GExperience, potete trovare alcuni screenshot mediante Wayback Machine.

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Scrivo principalmente per Everyeye Tech e Aranzulla.it. Seguo da sempre con passione tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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